“Fermate i robot killer” è l’appello indirizzato all’ONU, firmato proprio dai fondatori delle aziende di robotica, da chi, dunque, pensa e progetta le tecnologie dotate di intelligenza artificiale e si rende davvero conto di quanto potenzialmente distruttive possano essere le armi letali autonome, tecnologie militari che non prevedono la presenza umana sul campo di combattimento ma che vengono istruite e telecomandate a distanza come i droni, ad esempio. La minaccia è seria, l’appello urgente, tanto che – scrivono in una lettera aperta le Nazioni Unite – potrebbe concretizzarsi il rischio di una terza rivoluzione in campo militare. 116 i firmatari dell’accorato appello contro i soldati robot, pericolo per l’umanità. Un tema, secondo gli imprenditori della robotica, ancora non preso in considerazione dall’ONU con la dovuta serietà e urgenza. Tra loro spicca il nome di Elon Musk, visionario patron di Tesla e di SpaceX, da sempre sensibile all’argomento. Ci sono anche due italiani: Alessio Bonfietti e Angelo Sudano, fondatori e AD rispettivamente di MindIT e ICan robotics. L’imperativo è lasciare intatto il vaso di Pandora perché una volta aperto sarebbe difficile richiuderlo. Le armi autonome permetterebbero ai conflitti armati di essere combattuti su una scala spazio-temporale più grande e più veloce di quanto gli umani possano comprendere, così dicono gli esperti dell’intelligenza artificiale, potrebbero, dunque, diventare mezzi di distruzione letale nelle mani di hacker, dittatori e soprattutto terroristi.