Per il momento non ci sono indicazioni che il vaccino AstraZeneca abbia causato gli eventi trombotici sotto esame, dice Emer Cooke, direttrice esecutiva dell'Ema, secondo cui il rapporto rischi benefici resta positivo. Le indagini vanno comunque avanti, si stanno analizzando tutte le cartelle cliniche in questione oltre i dati provenienti dal Regno Unito. Stiamo lavorando più veloci possibili, assicura Cooke, secondo cui giovedì pomeriggio l'agenzia dovrebbe essere in grado di tirare le sue conclusioni. Una situazione del genere viene comunque definita non imprevista anche se per ora l'incidenza di casi di trombosi non sembra più alta di quanto ci si possa aspettare, al 10 marzo erano stati segnalati 30 eventi su 5 milioni di vaccinazioni, ma le segnalazioni continuano ad arrivare. Un messaggio, insomma, coerente con quanto finora sempre ribadito dall'EMA, nonostante poi la situazione sia precipitata dopo le decisioni prese a livello di singole capitali. Ma proprio da Berlino il ministero della salute tedesco fa sapere che la sospensione di AstraZeneca è stata decisa dopo che sono stati registrati 7 casi di trombosi di vena sinusale, su 1,6 milioni di vaccinazioni l'incidenza statistica attesa era compresa tra 1 e 1,4. I 7 eventi, pur se pochissimi in numero assoluto, rappresentano un aumento di 5 volte. Qualche buona notizia arriva nel frattempo da Pfizer, la commissione europea ha annunciato che 10 milioni di dosi previste per la seconda metà dell'anno saranno invece consegnate già nel secondo trimestre. Per l'Italia significa poter avere in anticipo circa un milione e 300000 dosi, che si sommano al mezzo milione in più in arrivo entro fine marzo.