Non rinunciamo a lavorare per la tregua a Gaza, dice il Presidente degli Stati Uniti, affiancato dal suo segretario di stato e dal capo del Pentagono, ma i rapporti con Israele sono ancora più gelidi dopo gli ultimi attacchi che stanno innescando un allargamento del conflitto mediorientale al Libano. La Casa Bianca non era stata informata dei bombardamenti su Beirut, ha rivelato il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale, e questo non è atipico, come dire, non ci avvisano mai. Gli uomini del presidente dicono di non avere prove che Israele stia cercando di sabotare un accordo con Hamas ma intanto consigliano ai propri concittadini di lasciare il Libano. Più chiaro il presidente francese Macron che ha parlato direttamente con Netanyahu, accusandolo di spingere l'intera regione verso il conflitto. A New York si è riunito in emergenza il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dinnanzi al quale il Libano ha definito crimini di guerra i cyber attacchi israeliani. Lunedì il Ministro degli Esteri Tajani presiederà una riunione informale dei ministri degli esteri del G7 prima che si apra il dibattito dell'assemblea generale dell'ONU, alla quale Netanyahu arriverà un giorno dopo il previsto.