I server di banche e imprese private del Governo, della rete di trasporti, persino la centrale nucleare di Cernobyl in Ucraina, il possente attacco hacker che ha colpito a livello mondiale non ha risparmiato niente e nessuno. Non a caso, il Primo Ministro Grossman ha parlato di un attacco senza precedenti. Il Capo del Governo ha allo stesso tempo rassicurato che specialisti informatici sono al lavoro per proteggere le infrastrutture più sensibili, ha informato che i sistemi vitali non sono stati danneggiati e ha promesso che i responsabili saranno individuati. All’aeroporto di Kiev, il cui sito internet è stato vittima degli hacker, non si sono verificati ritardi. L’allarme nel paese si è alzato quando si è diffusa la notizia che tra i bersagli dei pirati informatici vi era stata anche la centrale nucleare di Cernobyl e il suo sistema automatico di monitoraggio delle radiazioni nella zona industriale, che ora è passato alla funzione manuale. Il resto dei sistemi – hanno garantito i responsabili dell’infrastruttura – funziona normalmente. In passato, Kiev ha accusato il Cremlino, senza esitazioni, di essere responsabile di questo tipo di attacchi, come quando nel 2015 era stata colpita la rete elettrica ucraina provocando un blackout nelle regioni occidentali del paese. Ma questa volta non è stato così. La portavoce dei servizi di sicurezza ha prima accusato Mosca di essere dietro l’attacco, salvo poi ritrattare in televisione spiegando che ancora non è stata formulata un’ipotesi su chi possa essere il responsabile. La Russia stessa è stata vittima degli hacker che hanno preso di mira bersagli illustri, come la società petrolifera di Stato Rosneft e la sua controllata Bashneft. Il Cremlino, invece, non ha subìto danni e ha tranquillizzato che alla Presidenza Russa tutto funziona regolarmente. Dichiarazioni subito rilanciate sui social dai russi, che scherzano scrivendo: “Buone notizie: il Cremlino dice che non ha hackerato sé stesso”.