Sul Mar Rosso ripiomba l’incubo del terrorismo. A morire sono ancora i turisti. L’assalitore ha preso di mira le donne; sono state colpite con estrema violenza mentre si trovavano sulla spiaggia dello Zahabia Hotel Resort. Due tedesche sono morte sul colpo mentre altre quattro turiste, due ceche e due armene, sono state portate d’urgenza in ospedale. L’attentatore è andato a nuoto in una spiaggia vicina e lì poi è stato arrestato. “Non voglio gli egiziani, non siete voi quello che cerchiamo”, avrebbe urlato l’uomo in arabo, impugnando un coltello, così come racconta un testimone oculare. Nel giorno in cui è stata decisa la sospensione per tutto il mese di luglio di qualsiasi attività nelle chiese del Cairo e di altre località del Paese come Alessandria, Tanta, e Minya, torna a scorrere il sangue nei resort egiziani. Poche ore prima, a un checkpoint a sud della capitale, il Cairo, cinque poliziotti sono stati uccisi da un gruppo di uomini armati. L’attacco ad Hurghada ricorda come modalità l’attentato del 2015 a Sousse in Tunisia: uomini col kalashnikov sulla spiaggia, nascosti dagli ombrelloni, fecero una strage tra i turisti dell’hotel Riu Imperial in nome dello stato islamico: trentotto le vittime.