Torna la paura nel cuore di Parigi, sotto la Torre Eiffel. Sono circa le 21:15 di sabato quando un uomo di 26 anni grida "Allah Akbar" e poi si avventa sui turisti armato di un coltello e di un martello. Sotto i suoi colpi violenti perde la vita un turista tedesco che stava passeggiando con la moglie sul lungosenna, in prossimità del simbolo della capitale francese. In pochi istanti tra la folla è il terrore. L'attentatore corre, scappa, si allontana tra la gente, ferisce altri due turisti. La serata fredda ma con il cielo stellato favoriva la presenza di migliaia di persone sulle rive del fiume. L'attentatore viene inseguito a lungo dalla polizia, una volta avvistato è circondato. Gli agenti lo fermano con un colpo di pistola taser temendo che intasca nasconda esplosivi. Dopo l'arresto, il 26enne avrebbe detto di non poterne più dei musulmani che muoiono in Afghanistan e in Palestina. Nella sua fedina penale, la schedatura come soggetto a rischio radicalizzazione islamica, ma anche un precedente arresto nel 2016 con una condanna a 4 anni di carcere perché stava preparando un attentato nel quartiere degli affari di Parigi simile a quello messo in atto sabato sera. Da Doha Macron ha espresso il suo cordoglio alla famiglia, condannando l'atto terroristico. Nel Paese intanto è tornato lo stato di massima allerta, così come subito dopo l'attacco di Hamas contro Israele, di ottobre.