Continua a bruciare Belfast da una settimana a questa parte. Nel buio della notte, lì dove la unionista Shankill Road incrocia la repubblicana Falls Road, lì dove i muri, chiusi quando scatta il coprifuoco, separano ancora i quartieri protestanti da quelli cattolici. Eccoli gli effetti della Brexit, che nessuno vorrebbe vedere, e che sono stati sottovalutati dal Governo di Londra. La rabbia ribolle tra chi si sente tradito, abbandonato, tra chi vede la propria identità messa a rischio da un'artificiale barriera doganale, che spacca in due il Regno Unito, nel mare d'Irlanda. Bisognava preservare a tutti i costi gli accordi di pace del '98, che hanno messo fine a una violenza settaria durata decenni. Non creare barriere tra Repubblica d'Irlanda e Irlanda del Nord ma c'è da chiedersi se, e quanto, questi accordi reggeranno. Gruppi paramilitari protestanti li hanno già messi in discussione. Per ora a parole. Intanto, nelle ultime 24 ore, un autobus è stato dirottato e dato alle fiamme, un fotografo minacciato. Per giorni la polizia è stata bersaglio di bombe Molotov, diversi gli arresti. Il governo locale ha convocato una riunione d'urgenza. Il Premier britannico Boris Johnson si dice fortemente preoccupato ma l'unica soluzione, per ora trovata, è stata quella di prolungare unilateralmente lo stato di grazia per le merci che dalla Gran Bretagna raggiungono L'Irlanda del Nord, facendo andare l'Unione Europea su tutte le furie.