Boris Johnson "di buon umore" resta in ospedale

06 apr 2020
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Ad aggiornare il Regno Unito ci pensa lui stesso e prova anche a tranquillizzarlo. “Sono di buon umore, sono in ospedale per alcuni accertamenti di routine”, scrive Boris Johnson, via Twitter e assicura: “Sono in contatto con la mia squadra, lavoriamo per combattere questo virus”. Manca solo lo slogan nazionale “keep calm and carry on”. Di fatto, il Primo Ministro rimane ricoverato al St Thomas' Hospital, continua ad avere febbre e tosse, che nessuno definisce più lievi, e con ogni probabilità, a guardare il decorso normale del Covid-19, gli accertamenti hanno anche l'obiettivo di verificare una possibile polmonite in corso. Il suo portavoce non conferma e non smentisce che al Premier sia stato somministrato dell'ossigeno, ma smentisce con forza, qui sì, che Johnson sia stato attaccato ad un ventilatore, come scritto dall'agenzia russa Ria Novosti: “Questa è disinformazione”, il commento senza appello. Intanto, la consueta riunione di Gabinetto, del martedì, è annullata. A presiedere i lavori del gruppo di lavoro sul Coronavirus e la conferenza stampa quotidiana è il Ministro degli Esteri Dominic Raab, di fatto il vice di Johnson, anche se, deve ammettere, l'ultima volta chi gli ha parlato era sabato. Non c'è una linea di comando certa, né una consuetudine a cui fa riferimento in caso che il Primo Ministro non dovesse essere in grado di esercitare le sue funzioni, circostanze, anche queste, senza precedenti. “Il Primo Ministro, rimane in osservazione per precauzione, è sempre lui a guidare il Governo”, scandisce Raab. Continua: “Posso rassicurare il popolo britannico, il Governo rimane concentrato su una priorità: sconfiggere questo virus”. Intanto, però, il Regno Unito entra nella terza settimana di lockdown e con ogni probabilità non sarà l'ultima, perché l'incremento cala, ma la curva continua a crescere. I contagi sono appena sopra i 50 mila e le vittime 5 mila 373. Così, anche qui si comincia a chiedere con forza la definizione, quantomeno, di una exit strategy, perché il lockdown costa al Paese 2 miliardi e mezzo di sterline ogni giorno. L'obiettivo è trovare una strategia che riesca da un lato garantire, appunto, l'uscita dal lockdown e dall'altro che garantisca un basso livello di contagi. Alla ricetta si sta ancora lavorando, però, adesso comunque per gli esperti è troppo presto, bisogna prima superare il picco e non è detto che accada questa settimana.

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