Scatta, l'ultimo mese di grazia "post brexit", per i cittadini europei residenti nel Regno Unito, con effetti, importanti, anche sulle centinaia di migliaia di italiani, che qui vivono e che entro i prossimi 30 giorni, dovranno accertarsi di aver ottenuto il cosiddetto "Settled Status", pena: la perdita del diritto alla casa, all'assistenza sanitaria, al lavoro. Piombando in uno stato di clandestinità, con conseguente rischio di espulsione. E per entrare dall'Italia, così come da qualsiasi paese dell'Unione, nella "Global Britain" di Boris Johnson, dal primo luglio occorreranno: passaporto e, se si viene non per motivazioni turisti, visto. Già cinque milioni di europei, hanno effettuato la procedura per la regolarizzazione, molti di più di quelli inizialmente stimati, il che, rende difficile, valutare quanti rischiano di rimanere tagliati fuori. L'organizzazione dei "Three Millions", in rappresentanza dei cittadini europei residenti in UK, chiede che venga estesa la scadenza del 30 giugno. Cosa che però, molto difficilmente accadrà. Come ricorda il Times, anche migliaia di britannici in Europa, rischiano però di non riuscire a rispettare la "deadline" per ottenere il diritto a risiedere sul Continente.