Fonti egiziani rivelano che Hamas abbia accettato il rilascio di 34 ostaggi nella prima fase di un potenziale cessate il fuoco, di cui 11 uomini, in cambio di un rilassamento dei criteri per la scelta dei prigionieri palestinesi da scambiare. Altre fonti palestinesi riferiscono che sul tavolo delle trattative c'è la richiesta israeliana di istituire una zona demilitarizzata al confine tra Gaza e Israele gestita dallo Stato ebraico verosimilmente sul territorio palestinese. L'Esercito israeliano annuncia l'intensificarsi delle operazioni militari proprio nel nord di Gaza con l'Organizzazione Mondiale della Sanità che urge un cessate il fuoco immediato per salvare i due ospedali parzialmente operanti nell'area, il Kamal Adwan e l’Adwa entrambi sotto assedio militare. Una serie di bombardamenti israeliani nell'area centrale invece uccide una donna e i suoi quattro figli, oltre 20 persone sono state uccise in 24 ore. All'indomani di nuovi bombardamenti, questa volta statunitensi, in Yemen contro obiettivi legati Huti, parla Benjamin Netanyahu definendo il gruppo sciita una minaccia per l'ordine mondiale. Parla anche il Governo libanese riaccendendo l'attenzione sul fragile cessate il fuoco tra Israele ed Hezbollah, accusando l'Esercito israeliano di aver distrutto un campo agricolo adiacente al quartier generale dell’UNIFIL a Naqoura. Dall'inizio della tregua, Israele ha imposto oltre 130 ordini di evacuazione alla popolazione locale che ancora non è riuscita a tornare nei propri villaggi.