Brexit day, il risveglio di Londra

01 feb 2020
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Il giorno dopo l'atmosfera appare sospesa tra l'euforia e la rivendicazione di chi pensava che non avrebbe mai visto questo giorno e la tristezza mista a rassegnazione di chi temeva l'arrivo di questo giorno, il Regno Unito deve ora fare pace con se stesso e trovare una strada unitaria per andare avanti. Così se il volto del conto alla rovescia per l'uscita dall'unione Europea sarà per sempre quello di Nigel Farage, Boris Johnson è ben felice di lasciargli questo primato e da Downing Street scrive ai sui sostenitori: "è un incredibile momento di speranza, abbiamo riconquistato la nostra sovranità. È questo il momento di portare a termine i cambiamenti che tutto il Paese ci chiede". Una sfida non indifferente per un primo ministro che vuole sia essere ricordato per la Brexit, ma che sia una Brexit di successo e affinché sia tale non ci sono solo i futuri rapporti con Bruxelles da stabilire, ma c'è anche un regno da riunificare a livello economico e politico guardando in primis alla Scozia e alle sue spinte indipendentiste. E se il braccio di ferro con Edimburgo che chiede un nuovo referendum andrà avanti a lungo, ci sono solo 11 mesi per negoziare con l'Unione Europea relazioni che avranno un impatto soprattutto sui più giovani. Britannici e non solo, con i partecipanti al talent Challenger organizzato dal Financial Times e Università Bocconi, evento in cui per tre giorni 100 giovani da 45 paesi affrontano i temi caldi della trasformazione digitale. - Credo che sia assolutamente, potrebbe anche essere vista come un'opportunità, penso, per esempio, dal punto di vista dell'occupazione anche qua a Londra alcune aziende potrebbero decidere per assurdo di aprire nuovi branch qui siccome il mercato UK rimarrà ma non sarà più nell'Unione Europea. Quindi magari si avrà un headquarter europeo per esempio ad Amsterdam, però dovranno avere un branch anche a Londra. Quindi in realtà può essere anche un'opportunità. Per noi giovani a Londra, lavoro a Londra ormai da un anno e mezzo, non è un ostacolo, siamo ancora tutti qua, è sicuramente una sfida. Vedremo come i mercati reagiranno, cosa possiamo fare noi per tenere UK dentro all'Europa almeno dal punto di vista professionale.

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