Non è tanto il quando, ma il perché. Che Musk prima o poi avrebbe dovuto lasciare il suo incarico si sapeva. I dipendenti governativi speciali hanno un contratto di 130 giorni. Quello che probabilmente il presidente americano non avrebbe immaginato è che dopo più di due mesi dalla sua nomina non avrebbe avuto tanta voglia di trattenerlo. Musk nega la portavoce Leavit anche, ma per quanto Trump continui a ribadire la stima nei suoi confronti e l'ottimo lavoro svolto entrambi probabilmente pensano che sia giusto finirla in fretta. Fuori e dentro la Casa Bianca le scelte di Musk hanno creato divisioni. Una parte consistente dell'elettorato, anche repubblicano, non lo apprezza. Le manifestazioni degli impiegati federali licenziati non sono una grande pubblicità per l'amministrazione e anche se gli atti di vandalismo contro Tesla sono opera di una minoranza non fanno bene né al marchio né al governo. Il quotidiano Politico è stato il primo a riportare la notizia secondo cui Trump aveva detto ai suoi principali consiglieri che Musk avrebbe probabilmente fatto un passo indietro dal suo ruolo nelle prossime settimane. Sull'amministrazione Trump intanto incombe la scadenza del 05 aprile ultimo giorno utile per il passaggio di mano di TikTok, ora di proprietà cinese. Lo scorso anno il Congresso aveva approvato una legge per bandire l'app dagli Stati Uniti, adducendo problemi di sicurezza Nazionale. Per evitare che questo avvenga il presidente americano vaglia le diverse offerte, ultima, quella di Amazon, giunta direttamente sulla scrivania del vicepresidente Vance e del segretario al commercio Lutnik. Ma non finisce qui, perché Bezos si prepara a lanciare il primo lotto completo di satelliti nello spazio, puntando a presentare agli utenti una valida alternativa Starlink di Elon Musk. .