A preoccupare ora in Europa è anche il Belgio, già uno degli stati più colpiti al mondo, adesso alle prese con una seconda ondata di contagi, definita inquietante dalle Autorità, soprattutto nella zona di Anversa. Su base settimanale i casi sono in aumento di oltre il 70% e le terapie intensive di oltre 50%, tanto che la premier, Sophie Wilmes, ha convocato d'urgenza il Consiglio di Sicurezza Nazionale. Poche però le nuove misure prese. Tra queste la riduzione da 15 a cinque della cosiddetta bolla sociale, il numero di persone che si possono frequentare su base settimanale. Provvedimento tutto sulla fiducia e quasi impossibile da verificare in un Paese dove le mascherine nei luoghi pubblici al chiuso, sono diventate obbligatorie solo due settimane fa. Intanto è polemica tra Londra e Madrid per la decisione improvvisa del Governo britannico di imporre la quarantena a tutti coloro che rientrano dalla Spagna a causa dell'impennata di nuovi casi nel nord-est del Paese. Migliaia di turisti inglesi in vacanza sono stati colti di sorpresa e lo stesso Ministro dei Trasporti britannico, partito sabato scorso per la Penisola Iberica, dovrà auto isolarsi al suo rientro. L'esecutivo spagnolo ribadisce però che il Paese è sicuro e chiede di esonerare almeno Baleari e Canarie, ma per ora da Londra si tiene il punto. Mentre il premier Johnson, pensa piuttosto a lanciare una campagna per invitare i cittadini a perdere peso, visto che l'obesità sembra essere uno dei principali fattori di complicanze. Anche in Germania si comincia a ragionare sul ritorno dei turisti dalle vacanze. L'ipotesi che sta prendendo piede è quella di test obbligatori per chi proviene da aree a rischio. A preoccupare sono anche i lavoratori dell'Est che tornano in patria per le vacanze, Romania e Bulgaria, insieme a tutti i paesi dell'area balcanica, restano infatti le aree più colpite di tutta Europa.