Non voglio che ascoltiate me, ascoltate gli scienziati. Siate uniti nel sostenere la scienza. Da voi vorrei azioni concrete. Con la sua solita combattività, la giovane attivista ambientale, Greta Thunberg, ha parlato ieri al Congresso degli Stati Uniti cercando di scuotere i deputati sulla necessità di agire e di farlo ora, se si vogliono arginare i cambiamenti climatici già in atto. La tappa di Washington, che l'ha vista anche manifestare di fronte alla Casa Bianca e di incontrare l'ex Presidente Barack Obama, è una delle più attese del viaggio negli Stati Uniti della sedicenne svedese, che ha ispirato le giovani generazioni creando “Friday for future”, un movimento ormai globale. Domani Greta sarà invece a New York per guidare lo sciopero mondiale per il clima, in attesa dell'apertura, sabato, dei lavori della conferenza sui cambiamenti climatici. Ma negli stessi minuti in cui Greta chiedeva ai deputati di svegliarsi e fare di più, il Presidente americano Donald Trump annunciava la revoca dei diritti della California di imporre standard più stringenti sulle emissioni delle automobili, rispetto a quelli federali. Cosi sarà più semplice anche aumentare la produzione di auto ancora più a basso costo, ha precisato Trump su Twitter, sostenendo che questa mossa creerà nuovi posti di lavoro. Una decisione senza precedenti, che è solo l'ultimo atto del continuo scontro fra la democratica California e il Presidente, che non ha mai nascosto il suo scetticismo sulle responsabilità umane dietro ai cambiamenti climatici e questa mossa potrebbe avere conseguenze molto più ampie se passasse il vaglio della Corte Suprema, dato che oltre alla California sono almeno 13 gli Stati americani che adottano propri parametri per le emissioni e che si sono dotati di una politica antinquinamento autonoma da Washington.