“Non c'è un pianeta B.” “Nessuna natura, nessun futuro”. Dati di fatto e poi “Anche i dinosauri pensavano di avere tempo”, da un lato. “Tu morirai di vecchiaia. Io morirò a causa dei cambiamenti climatici”, dall'altro. C'è chi sceglie l'ironia e chi lo choc di una possibilità, ma tutti sono d'accordo. È urgente, urgente aumentare la consapevolezza dell'opinione pubblica, urgente ottenere un'azione politica adeguata. Duecento manifestazioni in tutto il Regno Unito. Qui lo sciopero contro il cambiamento climatico coinvolge studenti e lavoratori di tutte le età. “Siamo molto preoccupati, soprattutto per questi ragazzi. Saranno loro che dovranno fare i conti con decenni di incuria.” “Questo è molto importante che una lezione di matematica o di letteratura. Questo ha un impatto sull'intero futuro! Se andassimo semplicemente a scuola, ignorando questa questione, non importerebbe molto perché, probabilmente, non sopravviveremmo!” “Quelli che hanno causato questa crisi di meno saranno quelli che la pagheranno di più e io, semplicemente, non posso vivere sapendo di non aver fatto il possibile! È per questo che sono qui. Ci provo e lotto!” Una mobilitazione che nel Paese vede il silenzio dei conservatori e il sostegno dei verdi e dei lib-dem, a Londra del Sindaco Sadiq Khan e, soprattutto, quello del leader dell'opposizione, Jeremy Corbyn, che tenta una svolta green dell'ebus. “Dobbiamo cambiare le politiche dei governi per preservare il futuro. Distruggere la natura significa distruggere tutti noi. Basta andare a braccetto con Donald Trump, le sue promesse e la sua sfida! Vogliamo che tutti i Paesi si impegnino a rispettare l'accordo di Parigi e ad andare molto più lontano.” Una promessa accolta dall'ovazione dei centomila scesi in piazza nella capitale.