La prima prova è andata, ma la strada per Michel Barnier non sarà per questo meno in salita. Il suo discorso programmatico davanti all'Assemblea Nazionale, trainato dal motto "fare con poco", è lontano dall'aver riscosso entusiasmo tra i parlamentari. Un discorso ispirato a politiche di austerity. Al primo posto nella lista delle priorità del Governo francese la lotta al debito pubblico, e qui Michel Barnier ha confermato un'ipotesi che circolava da alcuni giorni sulla stampa, ovvero la volontà di aumentare le tasse per le medie e grandi imprese francesi ma anche per i privati cittadini dai redditi più alti. Una misura che è stata accolta in Aula da urla e fischi. Consapevole di scontentare molti alzando la pressione fiscale in un Paese già sul podio per quote di tasse e contributi richiesti ai cittadini, Barnier ha ricordato in Aula il debito pubblico che rischia di trascinare la Francia nel precipizio e un deficit da riportare dal 6 al 5% nel 2025. Avanti quindi anche con il taglio della spesa pubblica, andando a caccia, ha detto Barnier, di sprechi e truffe che appesantiscono il fardello dello Stato francese, uno tra i più generosi d'Europa. Il discorso ha poi virato sul cosiddetto debito ambientale, una spada di Damocle sulle spalle dei francesi secondo il Primo Ministro, che ha parlato in Aula di transizione ecologica come motore dell'industria, rilancio dell'innovazione nel nucleare e lotta alle conseguenze del cambiamento climatico. Infine il nodo, da molti atteso, dell'immigrazione, tra la riduzione dei visti ai cittadini provenienti da Paesi che rifiutano i rimpatri, aumento dei posti in carcere e stretta sui minori che compiono reati, Barnier ha tratteggiato una strategia di inflessibilità che risponde al bisogno di sicurezza di buona parte dei francesi. Un tema su cui Marine Le Pen ha chiesto garanzie e una nuova riforma dell'immigrazione dopo quella approvata a fatica l'anno scorso e ammorbidita dopo il passaggio in Consiglio Costituzionale. Il Rassemblement National è in posizione di fare richieste, Barnier ha bisogno del partito di Le Pen per non essere sfiduciato dalla sinistra. Il partito di destra radicale si è detto aperto a collaborare, a condizione di poter procedere in parallelo su alcune strade, come quella della sicurezza.