Gli incontri delle congregazioni si prendono un giorno di pausa, ma quelli interlocutori tra i cardinali in vista del conclave, no. Un 01/05 di preghiera, concentrazione e dialogo in attesa di discutere delle prossime sfide e per arrivare al 07/05 il più uniti possibile. La consapevolezza che non è il momento di dividersi è sempre più diffusa tra i porporati elettori. I cardinali che entreranno in Sistina saranno 133, ne sono arrivati 124. Nei prossimi giorni saranno in Vaticano i mancanti. Il cardinale emerito di Sarajevo giungerà il giorno prima del conclave e dovrebbe votare da Casa Santa Marta attraverso i cardinali infirmari. I nomi dei cosiddetti papabili si rincorrono, ma anche dalle discussioni di queste ultime ore o dei giorni di clausura a Casa Santa Marta, potrebbero emergere altre figure sulle quali far convergere le preferenze. I cardinali degli Stati Uniti, però, appaiono divisi come non mai. Da una parte c'è una cordata conservatrice guidata dal cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York, dall'altra, la cordata progressista guidata dal cardinale Cupich, arcivescovo di Chicago. L'elezione del Papa si giocherà in quella sintesi che da sempre caratterizza la diplomazia interna del Vaticano. 89, il numero dei voti necessari per la fumata bianca, ovvero la maggioranza qualificata.























