Festa grande, oggi, a Pyongyang. Nonostante l’altissima tensione che circonda la penisola coreana e le reciproche minacce tra Corea del Nord, Stati Uniti e Giappone, stamane, nella capitale del Nord, un centinaio di giornalisti stranieri, da alcuni giorni nel Paese, su invito del regime, per partecipare come ogni anno ai festeggiamenti per il compleanno di Kim il-Sung, Presidente Eterno e padre fondatore della Repubblica Popolare Democratica, ha avuto la sorpresa di incontrare e addirittura scambiare qualche battuta con l’attuale leader, Kim Jong-un. Sin dalle prime ore della mattina, i giornalisti, compresi alcuni rappresentanti dei media americani, erano stati avvertiti di prepararsi per un importante evento, al quale avrebbero potuto assistere, a patto di non portare cellulari, computer e iPad. Macchine fotografiche e telecamere, invece, sarebbero state permesse. Tutti si aspettavano di essere portati, come due anni fa, in una delle basi missilistiche, da dove il regime, oramai periodicamente, effettua, per fortuna senza grande successo, i suoi test balistici. Invece, nulla di tutto questo. I giornalisti sono stati portati a Ryomyong, il nuovo elegante e moderno quartiere residenziale di Pyongyang, realizzato di recente e dotato di tutti i comfort, compreso uno stadio, una nuova università, grandi alberghi e grattacieli che ospitano alloggi popolari. Nonostante non abbia rilasciato dichiarazioni formali alla stampa, Kim Jong-un si è reso disponibile per alcune battute, ed è apparso sereno e tranquillo. “Come potete vedere, siamo un Paese in crescita”, pare abbia detto a un collega francese “e abbiamo tutte le intenzioni di continuare a farlo”. Nessun accenno alla tensione con gli Stati Uniti e il Giappone, il cui Governo ha annunciato ieri di voler affiancare anche le sue navi alla Flotta USA.