Il tema della riapertura delle scuole accende il dibattito politico in Italia e non solo. Le prime ad aprire sono state Danimarca e Germania già tra aprile e maggio. In Germania ogni lander si è mosso con regole proprie e, visto l'aumento dei contagi, diversi governatori stanno già sollevando dubbi su come comportarsi dopo l'estate. In linea di massima si procede isolando per 14 giorni compagni di classe e docenti di eventuali alunni contagiati. Norvegia, Olanda, Austria e Grecia procedono con strette regole di distanziamento sociale e dividendo gli alunni in piccoli gruppi. In Belgio, dove i bambini più piccoli sono già tornati a scuola dall'inizio di giugno, dopo l'estate sarà introdotto un sistema di codici a colori in base alla gravità dei contagi nel Paese con misure via via più restrittive, ma anche nel caso dello scenario peggiore, quello in cui gli studenti nelle classi delle scuole superiori verranno dimezzati, i bambini dell'asilo e delle elementari continueranno a frequentare. In Francia hanno riaperto da maggio, su base volontaria per i più piccoli, ma le ultime due settimane prima delle vacanze estive sono state obbligatorie per tutti. Durante l'estate scuole aperte per i corsi di recupero. In Gran Bretagna l'idea di riaprire prima dell'estate è sfumata, causa aumento di diffusione del virus. Unica eccezione il Galles, dove, grazie al basso numero di contagi, a fine giugno sono stati riaperti alcuni istituti con strette regole di distanziamento, ma il 40% dei bambini non si è presentato.