Il Primo Ministro Jean Castex fischiato in Parlamento durante il discorso sulle nuove misure restrittive in Francia, il compito più difficile spettava a lui come da copione. È il capo dell'Esecutivo a dover presentare davanti a Deputati e Senatori, la strategia che il Presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, ha esposto ai francesi in prima serata tv. In primis la chiusura delle scuole, da tre a quattro settimane, a seconda dei gradi di insegnamento fino al 26 aprile. Le vacanze scolastiche sono state unificate sul territorio nazionale, dal nido fino alle superiori, nessuno in classe per tre settimane, cui si aggiunge una ulteriore settimana di didattica a distanza dopo le vacanze per medie e superiori. Inoltre è tutta la Francia a passare in zona rossa, con le stesse misure restrittive finora in vigore a Parigi e in altri 19 Dipartimenti, estese a livello nazionale. Tutti gli esercizi commerciali chiusi ad eccezione di alimentari e servizi essenziali, coprifuoco alle 19, limitazioni per gli spostamenti, necessità dell'autocertificazione per andare oltre i 10 km dalla propria abitazione. Un margine di tolleranza per il fine settimana di Pasqua e possibilità di accompagnare i figli presso la residenza dei nonni. Altro punto importante il divieto di consumo di alcolici all'aperto, quello dei raduni e feste incontrollate è stato un problema crescente nelle ultime settimane e con una percentuale sempre più alta di giovani sotto i 25 anni, che si dicono pronti a non rispettare le regole, il Governo potrebbe dover aumentare i controlli. Un Governo che si basa su una maggioranza sempre più debole, un fatto eccezionale in Francia e che deve ormai gestire picchi di contagio da oltre 50 mila casi al giorno, come accaduto domenica scorsa. Riguardo all'educazione quella dell'Eliseo è stata una virata resa necessaria dai numeri della crisi sanitaria, era finora l'asse principale della dottrina Macron, non sospendere il legame alunni insegnanti, solo elemento che in questo anno di pandemia ha costituito l'unicità francese. 42 settimane di didattica in presenza rispetto ai vicini europei.