La seconda giornata in terapia intensiva, termina con una nota positiva: Boris Johnson, sta migliorando, sta abbastanza bene da stare seduto sul letto, parlare con i medici e con gli infermieri. Il cancelliere dello Scacchiere sorride, nell'aggiornare l'opinione pubblica britannica: “Il Primo Ministro rimane, certo, in terapia intensiva e nessuno può o vuole fare previsioni sulla durata della sua degenza”, ma anche se il Covid-19 rimane pericoloso e veloce, c'è decisamente meno tensione sui volti dei suoi collaboratori. Una battaglia personale, quella di Boris Johnson, che coincide in maniera incredibile con la battaglia politica che sta conducendo contro il Coronavirus il suo Governo. Nelle ultime 24 ore, nel Regno Unito, si sono registrate più di 900 vittime per un totale di oltre 7 mila, più di 60 mila i casi di contagio e il picco deve ancora arrivare, ci vorrà ancora almeno una settimana, dicono gli esperti. Nonostante il nuovo record di decessi, però, sono ancora gli esperti a sottolineare: guardando alla crescita di contagi e ospedalizzazioni, sembra che il Regno Unito, cominci a vedere l'inizio del plateau. La curva non è più tanto minacciosa, però il messaggio per la popolazione resta lo stesso: rimanete a casa, rispettate le misure di distanziamento sociale. Il rischio è lo stesso, qui come in Italia: vanificare tutti gli sforzi fatti allentando la stretta troppo presto e permettendo, così, al contagio di riprendere lo slancio. Per questo, il Galles si porta avanti e annuncia il prolungamento del lockdown. Il Governo centrale, per ora, non si espone, i dati e il parere scientifico necessari saranno pronti solo la prossima settimana. Nessuno, però ha molti dubbi, a decidere dovrà essere un esecutivo privo del suo capo. Dominic Raab sarà il volto dell'annuncio, il Governo dovrebbe essere compatto. I poteri reali del Premier facente funzioni sono tutti ancora da comprendere.