Covid Giappone, pranzo pasquale italiano in ospedale

03 apr 2021
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"Angelo cosa c'è dentro queste scatole? Fammi vedere un attimo, aprine una." "Eccola qua." "Ma che ben di Dio." "Dicci al volo che cosa c'è." "Rigatoni al ragù, questa è una torta di ciliegie, questa è l'ovettino di Pasqua, lo gnocco fritto, i broccoli al peperoncino, la frittata con le patate e la pancetta, i peperoni, il pesce spada in Scapece, le melanzane, le crepes con il prosciutto cotto, una terrina di vitello. Questo è un pesce con le erbe aromatiche e la polpetta di mia mamma." "Il Bento di Pasqua" "L'ovetto di Pasqua." "La solidarietà italiana in Giappone ha sempre funzionato, anche dieci anni fa in occasione dello tsunami, dell'incidente nucleare di Fukushima molti ristoratori italiani sono andati fino su nel Tohoku a portare un pò di solidarietà del cibo, ma anche semplicemente una presenza. La stessa cosa avviene qui in occasione del Covid, i ristoranti italiani fanno a gara per aiutare la gente che ha dei problemi, soprattutto i sanitari perché in Giappone dovete sapere che i turni dei sanitari sono durissimi spesso non hanno nemmeno il tempo per mangiare e allora che cosa fanno? Angelo che ha questo ristorante ormai da vent'anni, "babbo Angelo" porta il Bento cioè il pranzo al sacco, quello che tutti i giapponesi si portano in ufficio in un ospedale. L'ospedale delle Forze di Autodifesa, andiamo con lui." Nonostante tutti i dubbi e le perplessità a causa del numero irrisorio di tamponi meno di 30 mila al giorno e della recente individuazione di una nuova variante locale che potrebbe di nuovo mettere a rischio le Olimpiadi, il Giappone è tra i paesi che meglio ha gestito, almeno sinora, la pandemia. Appena 500 mila contagi, meno di 10 mila morti in totale, contro i nostri 110 mila. Lockdown sostenibili ed una politica di Ristori immediati e generosi fino a 600 euro al giorno per tutti i locali che rispettano gli orari che, comunque, non sono imposti ma solo suggeriti, ma la solidarietà è un'altra cosa e come avvenne dieci anni fa in occasione dello tsunami gli italiani sono sempre in prima fila, "Ce l'abbiamo nel sangue." spiega Angelo in Giappone da oltre trent'anni assieme ai due fratelli, anche loro ristoratori. "Ci sentiamo di farlo e ci piace farlo e ai giapponesi piace che lo facciamo." Ed è proprio così, spenta la telecamera medici e infermieri si sono letteralmente avventati su questi succulenti Bento. "Buongiorno." "Carlo, ma allora, in Italia tutto chiuso e qui tutto aperto, sei pronto per le Olimpiadi?" "Sì, siamo pronti, aspettiamo questo momento." Anche Carlo è felice ma non solo perché gli affari tutto sommato vanno bene, lui la prossima settimana si sposa. "Buona Pasqua.".

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