Dopo il lancio da parte della Russia del nuovo missile balistico ipersonico Oreshnik sulla città di Dnipro, la minaccia di un conflitto mondiale è seria e reale. A dirlo è il Premier polacco Tusk, che chiede una posizione comune dell’Occidente sulla sicurezza. Alla preoccupazione di Tusk fa da contraltare la dura condanna del Presidente ucraino Zelensky, per il quale l’attacco è un aumento evidente nella scala e nella brutalità di questa guerra. “Il mondo deve reagire. Ora non c'è una reazione forte da parte del mondo. Deve essere fermato". Per Kiev la Russia avrebbe solo un numero molto limitato dei missili Oreshnik, ma di certo le immagini dell’impatto sul complesso militare di Dnipro sono impressionanti: 6 ordigni cadono in verticale uno dopo l’altro a breve distanza, a dimostrazione che il missile può trasportare testate multiple, volendo anche nucleari. Il missile è di medio raggio, il che vuol dire che può percorrere migliaia di chilometri e viaggia a 3 km al secondo, una velocità che secondo Mosca gli permette di eludere le tradizionali difese aeree. Non può essere intercettato insomma. A presentarlo è stato direttamente Vladimir Putin in un messaggio televisivo in cui ha spiegato che il lancio è avvenuto come reazione al permesso dato da Stati Uniti e Gran Bretagna a Kiev di colpire con i propri missili Atacms e Storm Shadows il territorio russo, decisione che per Putin ha cambiato il carattere del conflitto. Adesso il Cremlino si sente autorizzato a usare le proprie armi contro le strutture militari dei Paesi che forniscono quei missili a Kiev. Il lancio del missile è stato anche un messaggio di deterrenza, per mostrare agli alleati di Kiev quali siano le capacità militari russe. E Putin ha fatto presente che Mosca continuerà a testare l’Oreshnik in questo conflitto, avvertendo in anticipo i civili per farli evacuare. La reazione russa a quella che viene vista come un'escalation occidentale continua anche sotto forma di continui allarmi antiaerei sulla città di Kiev. Dopo la chiusura di diverse ambasciate occidentali per un falso allarme, è stato il turno della Verovna Rada, il Parlamento ucraino, la cui seduta è stata annullata per un potenziale attacco russo contro il quartiere governativo della capitale, che finora è sempre stato risparmiato dai raid aerei russi.