"Gli ucraini stanno combattendo per la loro terra, per il futuro dei loro figli ma anche per i nostri comuni valori europei di pace e prosperità. Hanno bisogno del nostro sostegno e lo meritano". È il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel a twittarlo mentre viaggia verso Kiev. Un messaggio al popolo ucraino mentre in tutto il paese scatta un allarme antiaereo. Il Presidente Zelensky, in un messaggio al Forum di Davos, torna così a chiedere ai partner occidentali più armi. "L'obiettivo" dice "è liberare tutti i nostri territori, soprattutto la Crimea". Richiesta che arriva dopo la notizia riportata dai media di nuovo grande pacchetto statunitense di aiuto militare all'Ucraina del valore complessivo di circa $2,5 miliardi. Mentre la Germania devi ancora sciogliere il nodo sull'invio dei suoi carri armati Leopard 2. Il Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo e stretto alleato di Putin, Dmitrij Medvedev, risponde indirettamente e torna ad evocare di nuovo lo spettro della guerra nucleare in Ucraina. "Al Forum di Davos" dice "i frequentatori di partiti politici sottosviluppati hanno ripetuto come un mantra: per ottenere la pace la Russia deve perdere. E a nessuno di loro" continua "viene in mente che la sconfitta di una potenza nucleare in una guerra convenzionale può provocare lo scoppio di una guerra nucleare". Una minaccia che quelli che lui definisce partiti sottosviluppati certamente non gradiranno. L'Ucraina sta piangendo ancora le vittime dell'incidente all'elicottero che si è schiantato su un asilo. La parola incidente però inizia ad essere messa in dubbio. Ci sono alcune testimonianze infatti che raccontano di una forte esplosione prima della caduta dell'elicottero. Punto che farebbe andare gli investigatori ucraini verso l'esclusione dell'errore umano o dell'incidente. Ma ogni pista è ancora aperta.