Giornata di decisioni importanti in Ucraina, il governo ha chiesto al parlamento di approvare lo stato di Emergenza Nazionale in tutto il Paese tranne nelle regioni di Donetsk e Lugansk dove l'Esercito già combatte. Lo stato di emergenza durerà per 30 giorni, rinnovabili e prevede una serie di restrizioni che arrivano fino al coprifuoco e al divieto di scioperi e manifestazioni di massa. Non solo, è stato diramato a tutti gli ucraini che vivono in Russia, un ordine di evacuare immediatamente il Paese e si tratta di più di 3 milioni di persone; infine il Governo nel timore di una possibile invasione ha deciso di richiamare nell'Esercito la prima fascia di riservisti, che in tutto sono quasi un milione. "Una serie di decisioni che mostrano la legittima preoccupazione per quanto sta accadendo, ci si prepara per il peggio e restringono la finestra per il dialogo e la diplomazia; lo Stato di Emergenza non è lo Stato Militare ma comporta importanti restrizioni e i riservisti richiamati sono proprio quelli che sanno combattere. Le parole di Zielinski sono state molto chiare", "Siamo fiduciosi che il futuro della sicurezza Europea si stia decidendo adesso, in questo momento, in Ucraina; adesso ci siamo coordinati, i nostri sono degli sforzi concentrati su come reagire alla Russia e portare un disinnesco delle violenze." Parole che sono arrivate, anche in risposta, al nuovo muscolare videomessaggio mattutino di Vladimir Putin. Che siano ore di grande tensione lo dimostra anche l'attacco informatico che hanno subito nel pomeriggio diversi siti governativi ucraini, tra cui quello del Parlamento, attacco che li ha resi inaccessibili per ore. Sulla linea del fronte in Donbass intanto continuano i bombardamenti, più di 300 le violazioni del cessate il fuoco dalla scorsa settimana. Ci sono città, sotto il controllo ucraino, ormai da giorni sotto il tiro dell'artiglieria e si pensa ad evacuarle; in una girandola di accuse anche I ribelli filorussi denunciano bombardamenti raddoppiati da parte delle forze ucraine. Mosca intanto ha cominciato l'evacuazione completa del proprio personale dall'Ucraina, a cominciare dalla Ambasciata di Kiev, da dove è scomparsa la bandiera che c'era fino a ieri; di certo un altro pessimo segnale.