Non credete alle previsioni apocalittiche. Così ha scritto su Twitter il Ministro degli Esteri ucraino, in risposta all'allarme sollevato da funzionari di Washington, su una possibile invasione del suo paese da parte della Russia, che avrebbe già ammassato nell'area di frontiera il 70% delle forze necessarie a un attacco. La capitale Kiev cadrebbe, dicono le fonti americane in due giorni, ci potrebbero essere dalle 25 alle 50 mila vittime civili. Queste speculazioni sono follia e allarmismo, risponde secca la Russia. Mentre da Washington arriva questo ennesimo allarme inizia una nuova settimana di sforzi diplomatici guidati da Francia e Germania. L'obiettivo è far tornare l'Europa in gioco dopo giorni di trattative quasi esclusivamente tra Russia e Stati Uniti. Il presidente francese Emmanuel Macron incontra a Mosca il leader russo Vladimir Putin, benché Parigi si prepari a inviare, nel quadro della NATO, truppe verso est in Romania, Macron insiste sulla necessità del dialogo e cerca una via alternativa alla diplomazia americana e lo fa da presidente di turno dell'Unione Europea e dopo aver parlato con molti dei paesi membri. La seconda tappa del suo viaggio, martedì, sarà poi a Kiew, lì dove le autorità continuano a ribadire, la diplomazia può ancora avere la meglio. E' nel mezzo di questa crisi, tra le peggiori degli ultimi anni per l'Europa, che il tedesco Olaf Scholz vola per la prima volta da cancelliere a Washington per incontrare il presidente Joe Biden. Scholz arriva alla Casa Bianca tra le polemiche, lo accusano di non aver preso una posizione chiara e forte sulla crisi ucraina, dopo aver deciso di non inviare nel paese armi e rifornimenti militari. Si è difeso annunciando un viaggio a Kiev il 14 febbraio e uno a Mosca il 15. A metà settimana a Berlino incontrerà i leader dei preoccupati paesi baltici, vicini inquieti della Russia. Mentre Scholz siede con Biden la sua ministra degli esteri, Annalena Baerbock, visita invece il fronte ucraino in allerta.