Non sarà un'estate come tutte le altre, ci saranno ancora restrizioni per molti paesi, ammette il ministro degli esteri tedesco Heiko Maas, dopo aver sentito in videoconferenza i colleghi di 10 paesi europei, tra cui l'Italia, considerati le mete turistiche più frequentate. Berlino dovrebbe decidere a metà giugno se passare da un'allerta globale riguarda i viaggi all'estero a degli avvisi specifici per Stati o regioni considerate più a rischio. Ma su quali saranno le mete verso cui tedeschi potranno andare, il ministro ancora non si sbilancia. Il rischio è che altri paesi europei meno toccati dal coronavirus, come Croazia e Grecia possano avvantaggiarsi della situazione. Il ministro di Maio assicura che l'Italia è pronta ad accogliere in sicurezza e a fornire report settimanali con la situazione Regione per Regione, ma si schiera contro possibili blacklist tra paesi o corridoi turistici bilaterali. Questo non è accettabile, è contro lo spirito europeo, se siamo nel mercato unico, se c'è la libertà di circolazione e allora superata questa prima fase della pandemia, adesso tutti i Paesi devono riaprire i confini. Intanto Macron rivendica di non aver mai imposto divieti di circolazione verso l'Italia, nel giorno in cui, insieme alla cancelliera Merkel, presenta la proposta di un recovery Fund da 500 miliardi, cifra più bassa di quelle circolate finora, ma che secondo la bozza franco-tedesca dovrebbe essere costituita non da prestiti, bensì da sussidi a fondo perduto da finanziare con il bilancio comune europeo. Una proposta costruttiva, la definisce Ursula von Der Layen, che a fine mese dovrà presentare il suo progetto, ma resteranno da convincere ancora diverse capitali del nord.