Fate qualcosa, qualsiasi cosa, ma bisogna muoversi. È molto diretto Mario Draghi di fronte ai parlamentari europei. È venuto a Strasburgo per parlare della capacità competitiva dell'Europa su cui sta lavorando ad un rapporto su incarico della Commissione e per parlare della concorrenza con le altre grandi potenze economiche come Cina e Stati Uniti. In una riunione con i presidenti di Commissione del Parlamento, ha voluto essere molto chiaro: l'Europa, ha detto, ha un immenso bisogno di investimenti che dovrebbe essere soddisfatto con qualsiasi mezzo utile allo scopo. Bisogna mobilitare per questo i risparmi privati, costituire magari un fondo ad hoc e fare le riforme necessarie. A chi chiede cosa sia più urgente, Draghi risponde appunto con una strigliata: Non lo so, voglio dire, non mi importa, fate qualcosa ripeto. Scegliete qualsiasi cosa risulti la migliore. L'ex Presidente della BCE ha quindi un po' segnato la giornata politica qui al Parlamento di Strasburgo cercando di sottolineare una certa lentezza e mancanza di coraggio nell'Europa nel riformarsi, nel rafforzare il proprio mercato interno e nell'agire come una potenza economica integrata. Sottolineando l'importanza dei risultati ottenuti nella lotta al covid, nella transizione climatica e digitale, nell'affrancamento dalla Russia, Draghi ha voluto però anche portare degli esempi in cui lui deve fare delle scelte più drastiche come alzare i dazi sulle auto cinesi e valutare qual è il debito europeo veramente utile sostenibile. Tutti spunti che sollevati da una delle personalità più ascoltate dei vertici delle istituzioni europee, sono tornati ad essere oggetto di discussione.