Due esplosioni nella notte sul ponte strategico che collega la Crimea alla Russia e altrettante vittime civili, sono un uomo e una donna la cui figlia adolescente è rimasta gravemente ferita. E' un nuovo attacco alla più importante arteria di rifornimento per le truppe russe in Crimea a cui sono seguiti nuovi allarmi aerei nella Capitale e in diverse Regioni settentrionali e orientali dell'Ucraina. Un ponte strategico, altamente simbolico già preso di mira e colpito nell'ottobre dello scorso anno quando un autocisterna è esplosa distruggendo un'ampia sezione della strada. Un episodio per il quale la Russia accusò da subito l'Ucraina e dopo un lungo e reciproco scambio di accuse una ammissione da Kiev è arrivata soltanto diversi mesi dopo. In questo caso invece la rivendicazione è immediata, è il Portavoce del Servizio di Sicurezza Civile Ucraino ad intestare al suo Paese la paternità dell'attentato spiegando che tutti i dettagli dell'incidente saranno rivelati solo dopo la vittoria dell'Ucraina sulla Russia, sottolineando come uno dei simboli del regime di Putin non sia riuscito ancora una volta a resistere agli attacchi. Dunque un'operazione speciale delle Forze Armate Navali Ucraine messa in atto nel momento in cui la controffensiva procede a rilento. Intanto l'accordo sul grano in scadenza oggi a poche ore dal limite ultimo per salvare quello che è considerato universalmente come un patto irrinunciabile per scongiurare una crisi alimentare globale appare per ora senza speranza. La rottura su questo punto più volte brandita da Putin come un'arma, sembra essere arrivata con la lapidaria posizione del Cremlino espressa dal suo Portavoce Peskov: "L'accordo sul grano ucraino si conclude oggi", ha tuonato, con una minaccia che lascia intendere però un'apertura sul finale con una specifica: "Non appena la parte che riguarda la Russia sarà completamente rispettata torneremo immediatamente alla sua attuazione".