Non è una disfatta, ma sicuramente è un dato su cui riflettere. A urne chiuse per le elezioni locali in Russia viene certificato il calo di consensi nei confronti dello zar Vladimir Putin. Il suo partito, Russia Unita, infatti, ha segnato a Mosca un calo verticale, con una perdita di circa il 30% dei consensi. È vero, mantiene comunque un'ampia maggioranza, con 26 deputati su 45, ci sono però altri elementi che non possono essere trascurati, il primo dei quali è il dato bassissimo sull'affluenza alle urne, che si è attestata a poco sopra il 21%. E se questo elemento lo si affianca anche alla buona affermazione dei partiti di opposizione, come il liberale Jabloko e il progressista Russia Giusta, il quadro che ne esce è inequivocabile. In Russia hanno votato pochi, quasi tutti sostenitori del Presidente, e in ogni caso l'opposizione a Putin è la maggioranza del Paese. Se si uniscono infatti i dati dell'astensionismo di quanti, alla luce della brutale selezione dei candidati delle commissioni elettorali, hanno disertato le urne, a chi ha comunque votato per i partiti contrari allo zar, si vede che quasi due terzi del Paese non condivide il regime putiniano. Da un lato è una tendenza globale. Le democrature, cioè i regimi che sono una sorta di autocrazia temperata, dove la democrazia serve solo a legittimare leader tendenzialmente autoritari, sono in arretramento. Dall'altro, nello specifico russo, i consensi di Putin sono oggettivamente in calo per la situazione economica sempre più complicata, per le sanzioni che hanno comunque colpito i commerci, per una gestione del potere che ha provocato un rancore crescente e manifestazioni di piazza quasi sempre represse con rudezza. La parabola degli oppositori, come Alexei Navalny, escluso dalle elezioni per una sede di imputazioni, è esemplare. Non ha potuto essere eletto, ma ha dato indicazioni sul voto intelligente, cioè di eleggere chiunque tranne Putin, e molti russi lo hanno seguito, per ora solo con il no. Quando riuscirà a competere alle elezioni sarà tutto un altro discorso.