Alla fine eccolo il presidente operaio, che con la voce arrochita tende una mano anche chi gli ha votato contro con dichiarazioni distensive, in cui alterna promesse a offerte di pace. Non è un caso che abbia scelto questi toni. La sua vittoria di misura, un punto e mezzo percentuale, l'equivalente di 2 milioni di voti in un paese in cui gli aventi diritto sono 156. Come al turno precedente, la sua affermazione giunge dopo un testa a testa iniziato in svantaggio, anche se nel quartier generale si respirava comunque un'area di attesa fiduciosa. Infatti, poco prima delle 7 di sera, leggermente in anticipo rispetto alle previsioni, arriva il sorpasso. È il segnale di inizio della festa. Una volta raggiunto il 50% Lula consolida il vantaggio, lento ma inesorabile. Alle 7:30 non c'è più alcun dubbio, Lula ha vinto e l'entusiasmo dilaga per le strade. Bastano 20 minuti per avere la certezza e il quartier generale esplode. "L'entusiasmo è alle stelle, il presidente Lula è appena arrivato al suo quartier generale. La macchina è circondata dai fan e vedete che il vecchio presidente non si sottrae all'abbraccio della folla". Lula sa che è stata scritta una pagina di storia con la sua terza rielezione e mentre le strade di San Paolo si tingono di rosso, il pensiero va ai giorni che seguiranno e alle enormi sfide che dovrà affrontare.