E' una vittoria, ma è una sconfitta. Il gruppo presidenziale guadagna legislative numero più alto di Deputati, ma la maggioranza solo relativa non consente Macron, di poter governare i prossimi 5 anni senza compromessi e trattative con gli altri partiti. Una delusione ancora più amara, perché la soglia dei 289 seggi necessaria alla maggioranza assoluta, è più lontana di quanto previsto dai sondaggi. Serviranno molti alleati e Macron, per portare avanti le riforme più contestate come quella sulle pensioni. Mentre qui nel quartier generale del suo partito, l'umore è mesto. Jean-Luc Mélenchon, insieme all'Unione della sinistra festeggia il risultato storico, e si conferma come la forza principale di opposizione all'Assemblea Nazionale. L'altro dato storico registrato da questo voto, è la crescita dell' estrema destra. Un risultato commentato con un largo sorriso da Marine Le Pen, che dopo essere arrivata seconda alle presidenziali, conquista per la prima volta un gruppo all'Assemblea Nazionale. I deputati del partito di estrema destra salgono da 8 a 89, a questo si aggiunge l'astensione al voto, che si è confermata oltre il 50% cifre record. Di fronte a questo, le incognite sono diverse, Élisabeth Borne rimarrà Prima Ministra capace di portare avanti le trattative tra Macron e potenziali partiti alleati? Oppure no? Quali saranno le alleanze favorite dall' Eliseo? Intanto, il Governo perderà diversi ministri, anche, in posizione chiave per le proprie politiche che non sono usciti vincitori da queste elezioni.