Una massa multicolore e soprattutto trasversale si sta riversando in Piazza Bolshoi per andare, poi, alla Piazza Rossa per festeggiare la riunificazione con la Crimea e Sebastopoli. Questa è l'occasione per cui tantissimi moscoviti sono qui, in questa Piazza, sotto uno strettissimo controllo delle forze di sicurezza, ma fondamentalmente l'occasione è anche, per non dire soprattutto un'altra, quella di festeggiare il trionfo di Putin celebrato ieri durante le elezioni che hanno visto fotografare un'affluente del 77,44%. Un'affluenza storica, così è stata definita, e poi soprattutto con 87,28% di preferenze. Putin ha salutato naturalmente il, ha salutato naturalmente questo risultato rivolgendosi al comitato elettorale, ha ringraziato per il contributo dato e ha rivolto diversi messaggi riguardo all'unità della nazione, soprattutto per la cosiddetta operazione speciale. Ha pronunciato per la prima volta anche il nome del dissidente numero uno: Aleksej Navalny dicendo che si è dispiaciuto della morte dell'oppositore e che era stato informato di un possibile scambio di prigionieri e che si era espresso positivamente. Dichiarazione poi parzialmente corretta da Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino, che ha detto che Putin non era stato direttamente coinvolto in questa trattativa. Rimangono comunque i dati, appunto sono dati schiaccianti che fotografano la maggioranza del Paese a fianco del Presidente. Naturalmente sono stati segnalati anche diversi aderenti alle manifestazioni che erano state indette dai dissidenti. I numeri sono difficilissimi da verificare, sicuramente i filmati, i documenti che sono stati poi postati sui canali dei sostenitori di Navalny dimostrano, comunque, una certa adesione anche se è impossibile da verificare autonomamente.