Ha trovato il modo per non espellerli, del resto il presidente turco Erdogan, dopo aver annunciato la prossima espulsione dei 10 ambasciatori occidentali pare cercasse in tutti i modi di far marcia indietro senza perdere la faccia. I rappresentanti di Germania, Francia, Stati Uniti e di altri 7 paesi avevano firmato un appello per chiedere la liberazione di un uomo d'affari accusato di essere implicato nel fallito golpe del 2016. La reazione di Erdogan era stata rabbiosa ed aveva subito minacciato l'espulsione dei diplomatici, sdegno dei paesi coinvolti e dell'Unione Europea poi il crollo dei mercati, le conseguenze politiche ed economiche che un simile gesto avrebbe potuto generare hanno convinto il presidente a cercare una via d'uscita. La soluzione è stata trovata quando i 10 paesi hanno dichiarato di aver agito rispettando la convenzione internazionale che regola le relazioni diplomatiche e di non voler in alcun modo interferire negli affari interni della Turchia. Occasione presa al volo da Erdogan che annunciato di apprezzare la precisazione e ha annunciato anche di non voler più procedere all'espulsione degli ambasciatori. La prossima volta, ha detto il presidente turco, chi ci critica sarà più attento. L'impressione però è che prima di scatenare una crisi diplomatica per la firma di un appello per poi fare una goffa marcia indietro la prossima volta l'autoritario Erdogan sarà più cauto anche lui.