La riapertura delle forniture arriverà nella notte, decretando la fine dello stato di emergenza sull’approvvigionamento, perché questo era stato il primo e pesante effetto dell’esplosione nell’impianto di distribuzione di gas a Baumgarten an der March, in Austria, al confine con la Slovacchia. La Snam, la società di gestione delle infrastrutture del gas naturale, aveva già rassicurato parlando di tenuta del sistema garantita dagli stoccaggi e il Ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, ha spiegato come l’Italia abbia 5-6 giorni di autonomia nel caso della peggiore delle ipotesi, quella dello stop totale nelle forniture del gas. Intanto l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha spiegato che il gas sta comunque salendo di prezzo. Le immagini dell’esplosione mostrano enormi lingua di fumo, che per ore sono state visibili a chilometri di distanza dalla struttura. Il calore generato dalle fiamme e dal successivo incendio è stato così forte che alcune auto parcheggiate nel sito si sono parzialmente disciolte. Soprattutto il bilancio è stato pesante in termini di vittime: almeno una accertata, oltre a diciotto feriti gravi. Il sito è stato evacuato, ma la struttura è stata messa in modalità di sicurezza. Restano, però, danni materiali definiti importanti, con la polizia che invita a evitare l’area. Sul posto stanno, infatti, lavorando oltre duecento vigili del fuoco. Il sito di Baumgarten è il più grande punto di ricezione di gas in Austria, gas che arriva principalmente dalla Russia e dalla Norvegia e che viene poi ridistribuito in Europa, Italia compresa.