A 3 anni dal voto sulla Brexit nel Regno Unito le elezioni per l'europarlamento sono un referendum 2.0. Avvolto dal fumo il rapporto con l'Unione europea di un arrosto che - dicono i sostenitori del Leave - è molto più importante. “Io credo davvero che il punto sia la democrazia, la gente è stufa, è delusa, si è resa conto che l'establishment non l'ascolta”. E' uno dei tanti paradossi britannici, proprio quelli che dall'Europa unita uscirebbero anche senza accordo sono destinati a vincere le elezioni per il Parlamento dell'Europa unita. Riuniti al Victoria Hotel, storico pub di Litz, gli organizzatori del movimento per i Leave dello Yorkshire sono il ritratto della rivoluzione politica in atto nel Paese, dove, secondo i sondaggi, non solo un elettore su 3 voterà per il Brexit Party di Nigel Farage alle elezioni europee, ma il partito degli esclusi dal salotto buono della politica potrebbe entrare in forze anche a Westminster. “Nigel Farage ha un seguito personale, costruito in dieci, vent'anni e lui è molto rispettato nel movimento del Leave. E' visto come un grande leader”. Il Brexit Party parla ai cuori e agli elettori di tutti i partiti tradizionali, raccoglie voti, figli di rabbia e frustrazione, con più di un occhio strizzato ai gilet gialli francesi. “Credo ci sia un vero pericolo. Se non prendi sul serio il suo Governo, non prendi sul serio neanche le leggi. Io credo sia una così pericolosa. Non voglio questo pericolo, non voglio”. Eppure, se anche si sentono traditi dalla poetica di Londra, i britannici scelgono ancora la politica per trovare giustizia, almeno per adesso. li.