Alla fine ha scelto da che parte stare, stretto nella morsa delle polemiche, sotto la minaccia concreta di altre sanzioni, l'ex Cancelliere socialdemocratico tedesco Gerhard Schroeder lascia la Presidenza del Consiglio di Sorveglianza della compagnia petrolifera russa Rosneft. Sin dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina Schroeder è finito nell'occhio del ciclone per non aver mai preso posizione chiare contro l'aggressione russa, mantenendo rapporti e stretti legami con il Cremlino. Un primo invito a scegliere Kiev era arrivato da Bruxelles proprio all'indomani dell'invasione poi la decisione del Bundestag di togliere all'ex Cancelliere l'uso degli uffici in Parlamento e altri privilegi, come l'assegno per il pagamento per il suo ufficio politico; restano la pensione e la scorta, nonostante il parere negativo di molti Deputati tedeschi, minacciato di finire anche nel mirino anche delle sanzioni europee, il settantottenne ha dunque deciso di lasciare il Consiglio di Sorveglianza della compagnia petrolifera russa. Considerato, da sempre, uomo di fiducia di Vladimir Putin, Cancelliere tra la fine degli anni novanta e l'inizio del 2000, è stato uno dei principali artefici del gasdotto russo tedesco Nord Stream; finito l'incarico di Cancelliere nel 2005, ha assunto posizioni dirigenziali proprio nelle compagnie Nord Stream e Nord Stream 2 e anche in Rosneft. A febbraio di quest'anno è stato proposto nel Consiglio di Vigilanza di Gazprom, il cuore produttivo degli idrocarburi russi. Schroeder è considerato l'uomo simbolo della dipendenza energetica tedesca dal Cremlino.