Ex spia russa uccisa, espulsi 100 diplomatici: 2 dall'italia

26 mar 2018
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Un atto ostile, che non aiuterà a trovare la verità sull’avvelenamento della ex spia russa Sergej Skripal in Gran Bretagna. Reagisce così Mosca all’inedita espulsione coordinata di oltre cento suoi diplomatici da Stati Uniti, Canada ed Europa. Per ora si tratta di una risposta fatta di dichiarazioni di disappunto e promesse di rappresaglia. Il Cremlino ha ribadito ancora una volta di essere estraneo al caso Skripal e ha promesso che verranno prese misure speculari. Il principio che regolerà la risposta russa – è stato detto chiaramente – sarà quello di reciprocità e difficilmente si cercherà l’escalation, perché il maggiore timore a Mosca è che l’Occidente possa arrivare a ulteriori sanzioni economiche. Ad oggi, la priorità dell’appena rieletto Presidente Vladimir Putin, infatti, è far crescere l’economia e questo non è possibile senza investimenti occidentali. C’è, quindi, da aspettarsi per ogni paese l’espulsione simmetrica di altrettanti diplomatici. Per l’America almeno sessanta. Senza trattamenti d’eccezione per i Paesi europei, anche quelli considerati amici come l’Italia, che potrebbe vedere espulsi due dei suoi diplomatici. La palla ora è ufficialmente in mano al Ministero degli esteri, che dovrà elaborare le contromisure russe, ma sarà poi Putin a prendere la decisione finale. Come già in passato il suo portavoce aveva spiegato, il Presidente in questi casi agisce solo sulla base degli interessi nazionali russi.

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