Grande fermento nel settore farmaceutico. Una controversa posizione ha agitato, infatti, gli animi. Il Parlamento Europeo ha adottato una posizione decisiva sulla riforma farmaceutica dell'Unione, con l'obiettivo dichiarato di rivoluzionare la legislazione farmaceutica per promuovere l'innovazione, migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento e l'accessibilità ai medicinali. Ma a fronte delle intenzioni ci sono punti fortemente contestati: in primis la riduzione del data protection che per le aziende è uno dei capisaldi della tutela della proprietà intellettuale, impedendo ad altre aziende di poter accedere ai dati del farmaco. Scoprire e sviluppare un nuovo medicinale costa infatti molto e quindi un'esclusiva più lunga sul mercato è un incentivo importante. Farmindustria sul punto in questione è netta. "Il voto del Parlamento Europeo va a confermare una linea che è quella della Commissione Europea, ovvero ridurre le tutele della proprietà intellettuale agendo su due livelli: la Regulatory Data Protection che si accorcia da 8 a 7,6 anni e la Market Exclusivity che passa da 10 a 9 anni, e quindi questo rende l'Europa più debole nello scenario competitivo globale nell'attirare risorse, investimenti e competenze per sviluppare nuovi farmaci, nuovi antibiotici. C'è solo una strada, che è quella della competitività, dando forza al brevetto che tutela gli investimenti in ricerca e sviluppo e quindi in innovazione farmaceutica". Questi i punti contesi che rappresentano un elemento penalizzante per l'Europa. "Abbiam perso il 25% degli investimenti in ricerca e sviluppo negli ultimi 20 anni in farmaci, e quindi questa sarebbe un'ulteriore sconfitta che non possiamo permetterci, proprio perché automaticamente gli investimenti e le competenze in innovazione, ricerca e sviluppo andrebbero altrove, non solo Cina e Stati Uniti, ma anche Arabia Saudita, Emirati Arabi e Singapore". La palla passa ora al Consiglio Europeo per il prosieguo dell'iter, anche se il dossier sarà ripreso ormai nel prossimo mandato, dopo le elezioni europee di giugno, con tutte le incognite del caso.