Paese che vai, regole che trovi. Quest'anno per le ambite ferie estive munirsi di biglietto e passaporto non basterà. L'Italia resta tra i paesi maggiormente colpiti dal coronavirus, con alcune Regioni più esposte delle altre. I governi europei, seppur in ordine sparso da questa realtà, partono per sbarrare o aprire le loro frontiere. Un Europa divisa in tre colori, il blocco rosso, tra cui Svizzera, Austria, Norvegia, Finlandia e Cipro, indica lo stop all'ingresso degli italiani. I paesini in giallo, tra cui Croazia, Francia, Regno Unito aprono le frontiere, ma con alcune condizioni, dalla quarantena l'autocertificazione, all'obbligo di prenotare l'albergo. Via libera invece dai paesi in verde, Turchia, Olanda e Portogallo. Una mappa che potrebbe essere rivista dopo la durissima presa di posizione di Roma, che non accetta di essere considerato un lazzaretto. Il braccio di ferro è soprattutto con la Grecia, che dopo una chiusura totale ha deciso di riaprire i suoi confini agli italiani, ma subito, non per tutti e con parecchie complicazioni, compresi i test ed eventuale quarantena per chi parte da Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. Uno schiaffo per quel milione e mezzo di italiani che ogni anno sceglie un’isola greca per le vacanze estive. Abbiamo seguito il report sui Paesi a rischio, redatto dall'agenzia europea per la sicurezza aerea, si difende Atene non ci vedranno più, replica indispettito il governatore del Veneto, Zaia. Entro il 9 Giugno il Ministro di Maio andrà in Grecia per mostrare i dati alla mano, la reale situazione dell'epidemia nel nostro territorio. La partita in gioco non è da poco, tra aperture e chiusure c'è in ballo una fetta di turismo. Il sospetto è che dietro la scelta di alcuni Paesi ci sia la volontà di creare corridoi preferenziali a vantaggio di alcuni stati e a discapito di Roma.