Il cambio della guardia era nell'aria da tempo. I rapporti tra il Presidente francese Emmanuel Macron e il suo premier Édouard Philippe non erano dei migliori. Nessuno stupore, dunque, se dopo poco più di tre anni di governo, il primo ministro si è dimesso e il capo dell'Eliseo lo ha sostituito in poche ore, nominando il semisconosciuto Jean Castex. Ad accelerare sul rimpasto anche i risultati dei ballottaggi di domenica alle amministrative, che hanno segnato la disfatta del partito di Macron En Marche, un trionfo dei verdi e anche una buona affermazione di Philippe stesso come sindaco di Le Havre, lui che ha visto i consensi in netta crescita durante la pandemia, proprio mentre quelli del Presidente della Repubblica continuavano a calare. In vista delle presidenziali del 2022, Philippe cominciava insomma a essere una presenza ingombrante, quasi un concorrente per Macron, che ora punta a una nuova fase per il suo esecutivo con una forte attenzione ai temi sociali e ambientali per recuperare i voti finiti ai verdi e sinistra. Lo aiuterà il nuovo premier Castex, cinquantacinquenne sindaco di Centrodestra di un piccolo paese, ma soprattutto funzionario di stato con una lunghissima esperienza. Ex segretario aggiunto durante la Presidenza Sarkozy, venuto alla ribalta per la buona gestione come commissario per il deconfinamento, la fase 2 delle riaperture francesi. Discreto, quasi schivo, poco amante dei riflettori, ma considerato efficace e con grande abilità di mediazione, la figura perfetta per portare risultati senza mettere in ombra il suo Presidente.