Il nome è complesso: Partenariato globale per le infrastrutture e lo sviluppo. L'obiettivo è più semplice: strappare il resto del mondo non allineato all'influenza della Cina e della Russia, alle lusinghe degli aiuti economici e dell'offensiva culturale cinese, agli aiuti in uomini e mezzi militari dei russi. Le sette più grandi economie occidentali quindi hanno deciso di investire centinaia di miliardi di euro per attirare i paesi dell'Africa, del Sud-est asiatico e del Sud America nei campi più sensibili e delicati di questo momento storico. La salute, con investimenti importanti per la produzione di vaccini direttamente nei paesi in via di sviluppo, l'energia, con finanziamenti per le energie alternative specialmente in Africa, la connettività digitale, per consentire a chi è più indietro di sviluppare la propria economia con le nuove tecnologie. Il presidente Biden ha voluto spiegare così il senso del piano. "Questa non è carità, è un investimento a favore di tutti, ivi compreso il popolo americano e i popoli delle nostre nazioni, per stimolare la nostra economia, per condividere la nostra visione positiva per il futuro. E così i popoli del mondo vedranno qual è il vantaggio di collaborare con le democrazie, perché le democrazie potranno dimostrare tutto quello che possiamo offrire. Credo che questo batterà la concorrenza". Per il resto, qui nel sud della Baviera, nella città di Garmisch, i rappresentanti dei quattro paesi europei che fanno parte del G7 con Stati Uniti, Canada e Giappone, hanno sottolineato l'importanza di adottare misure urgenti per combattere gli effetti della guerra della Russia in Ucraina. In particolare la crisi economica e quella energetica. Con un obiettivo, ribadito sia da Biden che dai leader europei, colpire Putin e mostrargli, dopo quattro mesi di guerra, che il fronte politico occidentale è rimasto unito e risoluto.