G7, Trump e Macron: passi avanti su dazi e Iran

26 ago 2019
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Quello di Biarritz verrà ricordato come il G7 dei colpi di scena, a partire dalla visita a sorpresa del ministro degli Esteri iraniano Zarif che si è trovato per un pomeriggio a pochi metri da Donald Trump, passando per l'inconsueto atteggiamento conciliante del Presidente americano che ha ritrovato la piena intesa con Macon, non si è opposto all'arrivo inatteso di Zarif, ha aperto ad una distensione della guerra commerciale con la Cina, ha accettato di sottoscrivere un pacchetto di aiuti per fermare l'emergenza degli incendi in Amazzonia e si è mostrato tenero persino con Angela Merkel a cui tradizionalmente non ha mai risparmiato critiche. Alla fine del vertice, inoltre, il Presidente americano, che al suo arrivo a Biarritz aveva minacciato dazi sui vini francesi se Parigi avesse portato avanti la sua proposta di una tassa contro i colossi digitali, è tornato sui suoi passi. “Quindi dobbiamo trovare un accordo comune, congiunto, per fare in modo che si affrontino insieme questi problemi che sono problemi internazionali e dunque questo sistema di tassazione deve essere assolutamente rivisto”. Certo, le divergenze restano, Trump non ha completamente sconfessato la sua politica dei dazi e non ha risparmiato stoccate contro l'Unione europea, colpevole, secondo il Presidente americano, di essere ingiusta e di tutelare i propri vantaggi sulla bilancia commerciale, rispetto agli Stati Uniti, proprio come la Cina. Ma si è anche detto ottimista sulla possibilità di un'intesa con Bruxelles. E parlando di aperture importanti, Trump, pur criticando l'accordo sul nucleare del 2015 che gli europei, in primis la Francia, provano ancora a preservare, e pur riconoscendo che è ancora presto per parlare di ripresa di un dialogo con Teheran, non ha escluso la possibilità di incontrare il Presidente iraniano Rouhani già nelle prossime settimane. “Se le circostanze lo permetteranno, sì, certo. Ma nel frattempo adesso devono giocare bene le loro carte, capito? Non possono fare quello che avevano detto di fare perché in quel caso dovremo ricorrere ad una forza molto massiccia”. E a dimostrare che Trump non voleva andare allo scontro con gli altri seduti al tavolo in questo G7 anche il fatto che il Presidente abbia fatto un passo indietro rispetto al suo desiderio di riaprire il tavolo dei leader anche alla Russia di Vladimir Putin. L'obiettivo iniziale era di invitare il Presidente russo al prossimo G7, quello a presidenza americana, ma probabilmente cosi non sarà, ha spiegato Trump, che ha anticipato dove invece sarà questo vertice, sottolineando che il suo desiderio è di farlo in Florida, in uno dei suoi club di golf.

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