Rilancio, potere e appartenenza. Queste le tre parole d'ordine lanciate dal Presidente Macron, nel presentare le priorità del semestre di Presidenza francese dell'Unione Europea. Il Capo dell'Eliseo ha detto di volere un'Europa potente nel mondo, pienamente sovrana, libera nelle sue scelte e padrona del proprio destino. E per far questo, nei prossimi sei mesi, sarà necessario affrontare alcune riforme. Tra le prime, c'è sicuramente quella che vede un asse importante tra Francia e Italia, cioè la riforma del Patto di Stabilità, dei principali parametri macroeconomici, che devono rispettare gli Stati membri, se non vogliono esser sanzionati da Bruxelles. Ma Parigi, unica potenza nucleare dell'Unione Europea, avrà anche il compito di impostare l'embrione di una difesa comune europea, alleata e complementare alla Nato, che consenta all'Europa di avere un ruolo politico e strategico autonomo da quello dell'alleato americano. Tra le priorità enunciate da Macron, c'è anche l'investimento per la transizione energetica. E su questo, peserà la posizione fortemente pro-energia nucleare di Parigi. Tutto questo e la riforma del Trattato di Schengen, annunciata dal Presidente francese, non possono però prescindere dalle due attuali principali priorità: il superamento dell'emergenza Covid e quello del caro bollette, che sta mettendo in difficoltà i cittadini dell'Unione.