27 anni, bianco, tedesco ed estremista di destra. È l'identikit di Stephan Balliet, l'uomo che ha portato avanti un attacco terroristico, uccidendo due persone ad Halle, nella regione della Sassonia Anhalt, in Germania. Ma la strage è stata sfiorata. L'uomo ha tentato di sfondare la porta della sinagoga della città nel giorno del Yom Kippur, la festa della riconciliazione della comunità ebraica, dove erano presenti circa 70, 80 fedeli. In tenuta militare, con armi automatiche ed esplosivi, non è riuscito ad entrare solo grazie ai sistemi di sicurezza. Tornato in strada, dopo aver ucciso una donna a sangue freddo e un uomo in un ristorante turco, ha intrapreso una lunga fuga che ha messo in allarme tutta la regione e mobilitato polizia e reparti speciali fino al suo arresto. Proprio come per l'attentato di Christchurch, in Nuova Zelanda, tutto è stato filmato e poi caricato sul web grazie ad una videocamera posta sull'elmetto. Mentre il Ministro degli Interni Horst Seehofer e tutto il Governo condannano il fatto, il Consiglio Centrale ebraico si dice scioccato dal fatto che non ci fossero misure di sicurezza in un giorno così importante e vista la situazione in Germania. Infatti, nell’ultimo anno, gli attacchi antisemiti nella Repubblica Federale si sono notevolmente intensificati. A questi si aggiunge il preoccupante rapporto della polizia che mette in luce un estremismo di destra sempre più radicato, con 24000 militanti, di cui 12000 pronti ad armarsi e a commettere atti violenti.