Di sicuro tra i pochi e decisamente inaffidabili dati ufficiali c'è che il virus è ancora in giro e che i contagi sono in aumento, oramai hanno superato quota 50 mila a livello nazionale e nonostante le rassicurazioni del Governo, che per ora non intende dichiarare un nuovo stato d'emergenza, non accennano a diminuire, anzi, nella sola Tokyo se ne registrano, in questo periodo, almeno 200 al giorno, per il resto però trionfa l'incertezza sia per quanto riguarda il numero effettivo di contagi, a fronte di appena un milione di tamponi effettuati dall'inizio della pandemia, meno di 20 mila al giorno, mille a Tokyo, il dato ufficiale è infatti decisamente inaffidabile sia per quanto riguarda le misure da adottare, tutte consigliate e suggerite, nessuna imposta è tantomeno sanzionata, a cominciare dall'uso della mascherina, consigliato nei luoghi affollati al chiuso e non areati e sui mezzi di trasporto, consiglio che i giapponesi seguono perché comunque abituati ad usarle, ma che lo stesso premier Shinzo Abe regolarmente disattende. La scorsa settimana, durante le cerimonie ufficiali, a Hiroshima e Nagasaki era tra i pochi ospiti ufficiali a non indossarla. Nessuna certezza nemmeno sui cluster, per mesi i media locali hanno accusato i locali pubblici, soprattutto notturni, di essere i maggiori responsabili della diffusione del virus, ma è oramai palese che anche: ospedali, case di riposo, dormitori per studenti e centri sportivi sono a serio rischio. Mentre infuria la polemica tra Governo centrale e governatori locali che premono per un nuovo lockdown, il Giappone continua a mantenere sigillate, tranne qualche eccezione umanitaria, le frontiere. Migliaia di stranieri, anche in possesso di regolare visti e permessi di soggiorno, sono bloccati all'estero a prezzo di enormi disagi e danni economici. Il tutto senza reciprocità visto che i giapponesi continuano a circolare liberamente anche in Italia sottoposti al solo obbligo della quarantena.