Dopo la lunga attesa la sorpresa. Oggi presso la residenza del primo ministro, Shinzō Abe, dove è stata tenuta la conferenza stampa ufficiale dell'annuncio della nuova era è successo un po' di tutto. Sì, perché i due caratteri prescelti da un gruppo di studiosi e poi selezionati personalmente dal Governo, e, dunque, probabilmente proprio dal primo ministro Shinzō Abe, nessuno li sapeva comprendere. Attenzione, non pronunciare. La pronuncia è facile, "Reiwa". Ma c'è chi lo interpreta modernamente, quindi una sorta di pace ordinata, addirittura imposta dall'alto, perché il primo carattere significa anche ordine, oppure, addirittura, fausto periodo alimentato da un soffice venticello. Questa è l'interpretazione più autentica. Reiwa in questo caso si tratta di due caratteri che sono stati colti dalla più antica collezione di poesie giapponesi della metà dell'VIII secolo. Il primo è all'interno di un composto e ha valore di fausto, felice. "Wa", invece, è un verbo, in questo caso significa migliorare e rendere più mite, più piacevole e si riferisce ad una stagione. Quindi in questo caso possiamo pensare che si auspica un periodo più felice e migliore per il futuro. Tutta una questione di interpretazione, dunque, perché questi due caratteri sono stati tratti da questa antic raccolta di poesie, come era stato auspicato, del resto, dallo stesso Governo di ricorrere a due parole dell'antichità autoctona giapponese e non, come al solito, ai classici cinesi. Ma il problema è che oggi il Manyoshu da cui, appunto, sono stati tratti questi caratteri non lo sa leggere nessuno. Queste ragazze, per esempio, si stanno facendo delle grandi risate e confessano di non sapere il significato di queste parole. Mentre questo anziano signore pensionato, invece, è molto contento che si sia tornati al classico giapponese. Ora ci sarà un mese di tempo esatto fino al 30 aprile affinché tutte le Istituzioni ufficiali, gli Uffici della patente, gli ospedali e tutte le Istituzioni che usano ancora il calendario giapponese si adatteranno alla nuova era. In realtà poi la cerimonia di incoronazione, che poi non è l'incoronazione, ma è la consacrazione e questo sta creando ancora delle polemiche, perché si userà il budget dello Stato, mentre la Costituzione parla chiaramente di separazione tra Stato e Chiesa, finirà addirittura nel novembre 2019 quando finalmente Naruhito salirà sul trono di Amaterasu, la dea del cielo.