Evacuazione dei civili ma non dei militari. Sono partiti i primi voli dal Niger verso Parigi con a bordo i cittadini francesi che hanno deciso di lasciare il paese, piombato nel caos dopo il golpe e l'arresto del presidente Bazoum democraticamente eletto due anni fa. A chiedere ai propri cittadini di partire a bordo dei voli organizzati dalla Francia è anche la Germania. Volo di rientro messo a disposizione per gli italiani presenti in Niger anche dall'Italia, ha fatto sapere il Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Per il momento si tratta di un'evacuazione su base volontaria anche per il personale dell'Unione Europea e chiede al Niger di favorire la partenza dei cittadini statunitensi anche il portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale John Kirby. L'UE intanto è in contatto con il presidente destituito che è in buona salute e non risponde alle dichiarazioni congiunte dei vicini regimi golpisti di Mali e Burkina Faso, sostenuti dalla forza paramilitare russa Wagner che hanno messo in guardia da qualsiasi intervento militare nel paese che sarebbe considerato, dicono, una dichiarazione di guerra. L'Italia lavora per una soluzione politica, ha ribadito anche Emilia Gatto ambasciatrice italiana in Niger. Dietro il golpe c'è Mosca per Kiev, accuse che il Cremlino respinge e chiede di ristabilire l'ordine nel paese. Ma che Mosca non sia coinvolta nella destituzione del presidente è convinta anche Washington. Nessuna indicazione porta alla Russia, dice Kirby, piuttosto Mosca può approfittare dei disordini e della presenza nel paese dei mercenari russi della Brigata Wagner. Una settimana di tempo è stata data ai golpisti per liberare il presidente e riportare la calma nel paese dagli Stati dell'Africa occidentale dell'ECOWAS ma nessun passo avanti è stato fatto finora e la destabilizzazione di quella parte di Africa è un rischio per l'Europa in termini economici, anche se assicura l'UE, non ci sono rischi per la fornitura di uranio all'Unione Europea, in termini migratori e di sicurezza.