Guerra in Medioriente, a Gaza oltre 6mila morti

25 ott 2023
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il Primo Ministro, Benjamin Netanyahu, parla alla Nazione senza assumersi però alcuna responsabilità diretta per l'attacco subito il 7 di ottobre, rimandando discussioni politiche interne a quando la guerra sarà finita. Non è una sorpresa. Il governo di Unità Nazionale ha bisogno di una vittoria forte, inequivocabile davanti ad un'opinione pubblica ancora sconcertata per il terribile fallimenti dell'intelligence e dell'esercito, costato la vita a quasi 1500 israeliani e la libertà agli oltre 200 ostaggi attualmente detenuti dentro Gaza. Ma quando finirà questa guerra? Netanyahu promette ancora una volta un'operazione di terra senza però rivelare alcun dettaglio sulle tempistiche o sulle modalità. "Ci stiamo preparando per l'offensiva di terra. Non vi dirò quando, come e quanto". Stando a quanto pubblicato dal Wall Street Journal Israele starebbe ritardando l'offensiva via terra per dare il tempo agli Stati Uniti di rinforzare la loro presenza militare e diplomatica nella regione mediorientale. Questo in vista di un concreto pericolo che il conflitto si possa allargare ai Paesi vicini. Un vertice a Beirut conferma questi timori. Il Segretario Generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha incontrato i vertici di Hamas e Jihad Islamica, dichiarando di aver stabilito i prossimi passi in maniera congiunta e che sono pronti a colpire con durezza specialmente se gli Stati Uniti decidessero di intervenire attivamente in questa sanguinosa guerra. Dentro Gaza, intanto, da più di 2 settimane si vive sotto le bombe e con un embargo quasi totale. Oltre 6000 i morti di cui quasi la metà bambini. Oxfam ha accusato Israele di affamare intenzionalmente la popolazione come strumento di guerra, lanciando l'allarme: solo il 2% delle normali scorte di cibo è stata fatta entrare a Gaza dall'inizio della guerra. Il peso psicologico della guerra inizia a diventare insostenibile. Un'agghiacciante dichiarazione che ci arriva da Gaza descrive civili come zombie che camminano. I civili israeliani, dall'altra parte del muro, hanno ricevuto anch'essi una notizia preoccupante: il Ministro Gantz gli ha detto, gli ha confermato, che non potranno ritornare alle loro case per almeno un anno. Sembra passata un'eternità ma la guerra è appena iniziata.

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