Il granaio d'Europa in fiamme. L'invasione russa dell'Ucraina stravolge l'agricoltura, il grano ucraino e quello russo negli anni sono arrivati a coprire un terzo della domanda globale, la produzione rischia di sprofondare ai livelli di prima della caduta dell'Unione Sovietica. L'Unione europea è meno dipendente di altri Paesi come l'Egitto che vede a rischio due terzi dei suoi approvvigionamenti da queste derrate, importa da Kiev il 19% del frumento e il 13% dei semi oleosi, proporzioni simili per l'orzo, l'Ucraina è la prima esportatrice al mondo di olio di semi di girasole. Rinviate le misure per la sostenibilità come riduzione dei pesticidi, c'è un piano per garantire la sicurezza alimentare. Il conflitto ha investito le regioni più fertili e i porti tra cui Odessa da cui passava il 90% delle esportazioni agroalimentari ucraine, contro il rincaro di materie prime e mangimi Bruxelles ha sbloccato 1,5 miliardi di euro per la prima volta dai fondi d'emergenza della politica agricola comune, una deroga sul riposo dei terreni e il riscatto di quelli incolti permetteranno, stima Coldiretti, di recuperare 200mila ettari solo nel nostro Paese. É la battaglia del grano europea, ce n'è un'altra combattuta con le armi che fa temere le carestie degli anni 30 al ministro dell'agricoltura ucraino.